5 meme per raccontare Zebre v Lions
La franchigia ducale è finita a un punto da un secondo successo: un'occasione persa
È dalla stagione 2020/2021 che le Zebre non vincono più di una partita per campionato.
Sabato 19 ottobre hanno avuto una delle più ghiotte occasioni per raggiungere questo primo traguardo, ma il successo casalingo contro i Lions è sfuggito per un solo punto, 9-10, in una partita contraddistinta soprattutto dalla pioggia battente che ha condizionato la gara.
Un’occasione perduta per poco in un contesto dove comunque la franchigia ducale andava ad affrontare una squadra sudafricana ancora imbattuta in stagione, capace di strapazzare Ulster e Edinburgh in casa prima di strappare due vittorie sofferte nelle trasferte a Newport e a Parma.
Qualcuno potrebbe chiedersi perché parlare di una sconfitta delle Zebre invece che della vittoria del Benetton a Newport. Come scritto altrove, i biancoverdi hanno vinto una classica partita da Benetton. Sulle Zebre, invece, mi sembra ci sia di più da dire e scoprire. Un po’ di highlights, nel caso servissero, comunque.
Ancora una volta le Zebre hanno manifestato una rinnovata competitività in questo avvio di stagione, malgrado sia troppo presto per tirare delle conclusioni: lo scorso anno i gialloblù erano partiti anche meglio di così, cogliendo una vittoria, un pareggio e 5 punti di bonus nelle tre sconfitte che avevano contraddistinto le prime cinque giornate del 2023/2024.
Il principale cambiamento delle Zebre è nell’equilibrio tra punti fatti e punti subiti. Massimo Brunello, che è allenatore attento in primis all’aspetto difensivo, ha subito dato un giro di vite lì (134 punti subiti nelle prime 5 contro i 153 di un anno fa, sei squadre in URC ne hanno subiti di più) ma l’altra faccia della medaglia è quella di aver segnato molto meno (76 punti, peggior attacco del torneo, contro i 128 delle prime cinque gare della scorsa stagione).
La partita con i Lions era stata evidentemente messa particolarmente al centro dell’attenzione come una dove si poteva provare a ottenere un risultato. Per capire perché lo si è mancato, cosa è andato bene e cosa meno bene, cosa ci lascia la gara della quinta giornata di campionato, aiutiamoci con qualche immagine.
Massimo Brunello che urla nel microfono collegato con i suoi assistenti è uno dei simboli del pomeriggio zebrato.
Nello specifico è accaduto quando Luca Morisi ha tentato un velleitario calcetto a seguire nei 22 metri avversari per Giulio Bertaccini, impossibilitato a passare oltre il muro sudafricano densissimo. Le Zebre stavano giocando il vantaggio che avrebbe poi portato al tentativo di piazzato del sorpasso sbagliato da Giovanni Montemauri da posizione defilata.
Si potrebbe discutere dell’opportunità di tentare un piazzato da uno spot così angolato invece di andare in rimessa laterale e provare a imporsi, dato il buon momento che stavano attraversando i padroni di casa, ma non è questo il punto alla fine.
Il punto lo ha sottolineato lo stesso Brunello nelle stringate dichiarazioni rilasciate a mezzo comunicato stampa fra una partita e l’altra, dove c’è una parola che ricorre spesso: cinismo.
Qui stanno un po’ mancando le Zebre in questo inizio stagione: nella capacità di trasformare in punti le occasioni create durante la partita. È accaduto a Cardiff nella prima giornata, è accaduto in casa con gli Stormers, è accaduto in parte anche a Glasgow, mentre quando le cose hanno funzionato per il verso giusto il risultato ha fatto seguito.
Un paio di momenti in particolare hanno impedito alla squadra di Parma di effettuare il sorpasso sugli avversari. Oltre alla già citata situazione del calcetto di Morisi e del piazzato fallito, c’è stato anche il momento in cui lo stesso Morisi, autore peraltro della solita solida prestazione, non si è accorto di avere Simone Gesi all’esterno in una situazione di due contro uno contro l’ultimo difensore avversario.
A questo si può abbinare una gestione un po’ immatura dell’ultimo possesso di palla, con Gesi portato fuori dalla difesa avversaria dentro i 22 metri avversari.
Sotto di un punto in quella zona del campo, l’obiettivo è rimanere il più lontano possibile dalle due fasce laterali, a meno di una superiorità numerica o posizionale larga, concreta ed evidente.
E qui, probabilmente, alle Zebre è mancata un po’ di esperienza di essere stati altre volte in situazioni come questa, dove c’è da trovare una soluzione per vincere la partita.
Sull’altro fronte, i Lions hanno vinto la partita grazie alla solidità della loro maul da rimessa laterale, che nel primo tempo è riuscita a portarli avanti nell’unica occasione sostanzialmente avuta per segnare.
Le Zebre hanno colto anche qualche piccolo successo, come una successiva difesa clamorosa da un drive nei propri 22 metri, ma è stato attraverso il raggruppamento da touche che i Lions sono costantemente riusciti a risalire il campo spremendo qualche fallo agli avversari, e a rendersi pericolosi nella metà campo avversaria.
Ultime righe per Geronimo Prisciantelli da Buenos Aires, un vero e proprio santo in paradiso per questa squadra.
È spesso e volentieri dalle sue mani, dalla sua testa, dalle sue gambe che esce fuori qualcosa di buono per le Zebre. Malgrado un fisico normale, le sue doti di contrattaccante lo vedono trovare sempre spazio anche dove le maglie della difesa sono più serrate.
La sua qualità, le sue iniziative sono veramente acqua fresca per una squadra che ogni tanto batte in testa nella manovra offensiva, non riuscendo sempre a imporsi fisicamente nella collisione o giocando un po’ troppo di sistema e poco di letture.
Questa è la sua terza stagione alle Zebre: dopo la prima un po’ interlocutoria, la seconda lo ha visto crescere in un insostituibile della squadra e questo avvio di annata sta confermando ulteriormente il suo ruolo centrale nei destini gialloblu.
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