Pronto per il decollo
Theo Attissogbe giocherà titolare per la Francia contro il Galles nella prima giornata del Sei Nazioni 2025
A Damian Penaud mancano soltanto tre mete per diventare il miglior marcatore di sempre della storia del rugby francese, superando il monumento assoluto Serge Blanco.
Il pollicione, però, lo ha tradito: un problema all’alluce lo terrà fuori dalla prima partita del Sei Nazioni 2025.
Un peccato, visto che l’ala dell’UBB ha dimostrato nelle ultime uscite di essere tornato ai suoi devastanti livelli, segnando il record di mete in una sola partita di Champions Cup contro gli Sharks (6). Una prestazione realizzativa che ha fatto il paio con la tripletta di una settimana prima di fronte agli Exeter Chiefs e che ha portato il suo totale stagionale a 15 marcature in 12 partite.

Avrà modo di inseguire il suo traguardo individuale già a partire dalla partita contro l’Inghilterra di sabato 8 febbraio. Intanto, al suo posto, è stato selezionato per la partita contro il Galles che apre il Torneo il signor Theo Attissogbe da Peyrehorade, età 20 anni e 71 giorni, già tre presenze in nazionale e due stagioni all’attivo nel massimo campionato francese.
È uscita lunedì 27 gennaio la Guida al Sei Nazioni 2025, un eBook in PDF destinato a tenervi compagnia per tutto il Torneo, fra presentazioni, approfondimenti e curiosità. Qui un piccolo estratto per farvi assaggiare di cosa si tratta.
E se avete domande ci sono le FAQ.
Fra l’oceano e le montagne
Quindici marzo 2024, Stade du Hameau di Pau. La casa di Theo Attissogbe, che nel club locale ci è arrivato a diciassette anni e in quello stadio ha giocato per tutta la scorsa stagione di Top 14.
Si gioca Francia-Inghilterra, ultima partita del Sei Nazioni U20 2024. L’apertura dei transalpini Hugo Reus azzarda un crosskick all’interno dei propri 22 metri. Attissogbe lo riceve, ma deve concentrarsi sulla presa dell’ovale, non calciato perfettamente. Da fermo si trova a fronteggiare quindi il diretto avversario, isolato nella profondità del proprio campo.
Colpo di genio: con un grubber corto per sé stesso supera il numero 11 inglese e si lancia in campo aperto, serve Mathis Ferté prima dell’impatto con l’estremo avversario e l’azione finisce con il mediano di mischia Leo Carbonneau in mezzo ai pali per la meta più bella del Torneo giovanile.
È stato in quel momento che in tanti ci siamo accorti che chi diceva che questo ragazzo ha del talento aveva ragione.
Famiglia di origine togolese, da ragazzino inizia con il judo ma è il rugby che lo cattura. Pratica tuttavia contemporaneamente anche altri sport: atletica, pelota basca, canottaggio. A quindici anni passa al centro di formazione dello Stade Montois di Mont-de-Marsan, solida squadra di ProD2. Una volta giunto negli espoirs prende la strada di Pau: “Volevo stare dove mi trovo meglio, tra l’oceano e le montagne” ha spiegato.
A gennaio del 2023 ha fatto il suo esordio in prima squadra, ancora diciottenne. Pochi mesi dopo ha partecipato al Sei Nazioni U20 e poi al mondiale giovanile estivo, vinto proprio dalla Francia.
Nella stagione 2023/2024 ottiene 24 presenze in Top 14, segna 6 mete e viene eletto Rivelazione dell’anno del campionato. Con la maglia della nazionale partecipa di nuovo al Sei Nazioni giovanile, ma non tornerà al mondiale U20 perché nel frattempo Fabien Galthié lo preleva e se lo porta in Argentina.
La cronaca giudiziaria inghiotte il tour dei Bleus, ma a diciannove anni e mezzo Attissogbe è per due volte titolare della nazionale francese e segna entrambe le volte all’Argentina, con due marcature per giunta tutt’altro che banali. A novembre del 2024 arriva subito la terza partita internazionale, ancora titolare contro il Giappone. Un infortunio gli impedirà di partecipare al resto delle Autumn Nations Series.
Rampa di lancio
Ancora una volta, in assenza di Damian Penaud, Fabien Galthié dimostra di preferire il talento cristallino di Theo Attissogbe a quello di tutti gli altri candidati alla maglia numero 14, che non sono pochi.
Non è semplice entrare nelle grazie del commissario tecnico transalpino, devi dimostrare certe garanzie. E la cosa forte è che Attissogbe quelle garanzie le fornisce in maniera controintuitiva: è un giocatore piccolo per gli standard del rugby internazionale a un metro e ottantuno per poco più di 80 chili, ma è una delle migliori ali al placcaggio del campionato francese.
Quando Pau lo scorso febbraio ha fatto registrare la cifra record di 265 placcaggi in una partita di campionato contro Bordeaux, ad esempio, Attissogbe ha contribuito con i suoi 19.
È inoltre un giocatore molto forte in aria. Difesa e gioco aereo sono due requisiti sul quale lo staff della nazionale francese non transige quando si tratta di selezionare le proprie ali.
Su tutto questo si innesta la sua grandissima brillantezza atletica, le sue ottime abilità con la palla in mano e con il piede, figlie forse del suo percorso giovanile da mediano d’apertura prima che da ala o estremo.
Polivalente, va a formare con Thomas Ramos e Louis Bielle-Biarrey un triangolo allargato composto sostanzialmente da un triplo estremo, dove ognuno dei tre ha qualità tecniche e atletiche estremamente complete, con punte di eccellenza assolute in alcune specifiche.
Theo Attissogbe è un giocatore eclettico, a tratti geniale. Una testa fredda con un cuore caldo, capace di eseguire alla massima velocità sotto tanta pressione. La sua facilità di corsa, le sue intuizioni, la capacità di anticipare il gioco prima che accada lo rendono un giocatore che è un piacere vedere sul campo. Un giocatore che deve tanto all’istinto dettato dal talento quanto all’intelligenza razionale del fine conoscitore del gioco, che sembra non temere alcun palcoscenico. Uno che non può che bruciare le tappe, inevitabilmente, e che a 20 anni e 71 giorni si trova a esordire nel Sei Nazioni, pronto a decollare.
Ora si che conosco Theo e non vedo l'ora di vederlo giocare... Brillante e molto per come è stato descritto e dunque vediamo questo ragazzo se brillera'...
E vai nominare lasplendidaalmenoperme canzonediVendittie'genialel'esempio perfetto per fare capire la situazione conquistata e non è facile scrivere e far comprendere